Acqua: coerenza quantica e sacralità
L’acqua è stata presentata come una sostanza formata da due atomi di idrogeno e da uno di ossigeno, tenuti insieme dalla forza elettrostatica (i quattro legami polari, uno per ogni atomo di idrogeno, e due per l’atomo di ossigeno, la rendono elettricamente neutra). Ma l’acqua è qualcosa di più. L’acqua è una sostanza fatta di molecole che vibrano all’unisono (la fisica dei quanti dà uno schiaffo a Parmenide e ragione a Eraclito).
L’acqua interagisce col campo che attraversa e ne assorbe l’identità elettro-magnetica, cosicché può definirsi una sostanza a molecole orientate e orientabili. L’acqua è una sostanza in cui vive il dominio di coerenza e la coerenza fra i domini di coerenza! L’acqua è l’unico elemento che condensandosi ed evaporando può salire e scendere dal più alto dei cieli alle viscere delle Terra.
L’acqua, mentre è libera di vagare nel cielo, conosce l’energia proveniente dal cosmo, tramite l’incontro con i fotoni (quei flussi che prima erano chiamato raggi-cosmici, perché si pensava che avessero una frequenza ondulatoria, come la luce) e conosce il flusso di elettroni che si muove dal polo dei metalli (capaci di cedere) al polo dei metalloidi (capaci di assorbire) così come conosce il campo elettromagnetico che si forma tramite il moto rotatorio di quella dinamo, da milioni di ampère, che è la Terra. Una interessante tradizione, circa le modificazioni energetiche che l’acqua può ricevere dal cosmo, si ritrova in Lunigiana, ove in antiche case, su una piccola piastra sporgente da una finestra si posava la sera un contenitore con acqua, che veniva poi bevuta al mattino (acqua alla serena o alla serenella – méter a la serenèla nel Vocabolario dei dialetti di Sarzana, Fosdinovo, Castelnuovo Magra - méte àa seéna nel Nuovo Dizionario del Dialetto Spezzino).
L’acqua è in grado di mantenere informazioni di tutto ciò che incontra, si comporta cioè come un nastro registratore. I ricercatori di fisica teorica sono riusciti a spiegare questo arcano, noto agli antichi sciamani, che raccoglievano l’acqua nelle coppelle scavate nella roccia (una particolare macchina energetica è costituita dal cerchio di coppelle con coppella centrale, studiata dall’archeologa Marija Gimbutas). Essi ci hanno offerto la spiegazione, degna degli sciamani-sottili (cioè quelli che oltre a conoscere come avviene un fenomeno, ne conoscono anche le cause) del perché i sacerdoti di tutte le religioni che si sono succedute sulla Terra considerino l’acqua sacra e la usino come elemento di guarigione del corpo e dello spirito. Si pensi al culto della dea Aventia, di derivazione celtica e al culto della dea Mefitis o Mefite, di derivazione osca, si pensi alla tradizione, attestata da Omero, della lavatura del corpo del defunto per prepararlo al ghéras thanònton, cioè alla buona morte, si pensi alla tradizione, riportata nell’Eneide, dei defunti che bevono alla Fontana dell’Oblio.
Enrico Calzolari
L’acqua interagisce col campo che attraversa e ne assorbe l’identità elettro-magnetica, cosicché può definirsi una sostanza a molecole orientate e orientabili. L’acqua è una sostanza in cui vive il dominio di coerenza e la coerenza fra i domini di coerenza! L’acqua è l’unico elemento che condensandosi ed evaporando può salire e scendere dal più alto dei cieli alle viscere delle Terra.
L’acqua, mentre è libera di vagare nel cielo, conosce l’energia proveniente dal cosmo, tramite l’incontro con i fotoni (quei flussi che prima erano chiamato raggi-cosmici, perché si pensava che avessero una frequenza ondulatoria, come la luce) e conosce il flusso di elettroni che si muove dal polo dei metalli (capaci di cedere) al polo dei metalloidi (capaci di assorbire) così come conosce il campo elettromagnetico che si forma tramite il moto rotatorio di quella dinamo, da milioni di ampère, che è la Terra. Una interessante tradizione, circa le modificazioni energetiche che l’acqua può ricevere dal cosmo, si ritrova in Lunigiana, ove in antiche case, su una piccola piastra sporgente da una finestra si posava la sera un contenitore con acqua, che veniva poi bevuta al mattino (acqua alla serena o alla serenella – méter a la serenèla nel Vocabolario dei dialetti di Sarzana, Fosdinovo, Castelnuovo Magra - méte àa seéna nel Nuovo Dizionario del Dialetto Spezzino).
L’acqua è in grado di mantenere informazioni di tutto ciò che incontra, si comporta cioè come un nastro registratore. I ricercatori di fisica teorica sono riusciti a spiegare questo arcano, noto agli antichi sciamani, che raccoglievano l’acqua nelle coppelle scavate nella roccia (una particolare macchina energetica è costituita dal cerchio di coppelle con coppella centrale, studiata dall’archeologa Marija Gimbutas). Essi ci hanno offerto la spiegazione, degna degli sciamani-sottili (cioè quelli che oltre a conoscere come avviene un fenomeno, ne conoscono anche le cause) del perché i sacerdoti di tutte le religioni che si sono succedute sulla Terra considerino l’acqua sacra e la usino come elemento di guarigione del corpo e dello spirito. Si pensi al culto della dea Aventia, di derivazione celtica e al culto della dea Mefitis o Mefite, di derivazione osca, si pensi alla tradizione, attestata da Omero, della lavatura del corpo del defunto per prepararlo al ghéras thanònton, cioè alla buona morte, si pensi alla tradizione, riportata nell’Eneide, dei defunti che bevono alla Fontana dell’Oblio.
Enrico Calzolari